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Progetto Gift – 11/9/2021

Progetto Gift – 11/9/2021

«Il confronto con le famiglie si è rivelato fondamentale»

diche) hanno espresso il loro ringraziamento ai bambini e alle loro famiglie evidenzian- do che «per questo tipo di protesi il mercato non offre quasi nulla. Oggi celebriamo l’inizio di un progetto, non la conclusione di un percorso».

Sono stati gli interventi delle famiglie, però, a susci- tare le maggiori emozioni. Martina ha raccontato la sto- ria della figlia Elisabetta, 8 anni con una lieve emiparesi alla gamba destra, e di rifles- so dell’intero nucleo familia- re.

«Nessuno ci aveva mai parlato della Nostra Fami- glia, siamo approdati qui per caso e subito abbiamo visto miglioramenti importanti, che con terapie mirate hanno cambiato completamente i suoi movimenti: prima zam- pettava, adesso cammina be- ne. Quando è stata presa in carico a tutto tondo, anche con ricoveri più lunghi, è sta- ta ulteriormente aiutata nel- la crescita».

Quindi, ecco il coinvolgi- mento nel progetto Gift, che ha comportato un mese di

degenza. «Abbiamo riscon- trato ottimi risultati, sia a li- vello fisico che psicologico. Il progetto l’ha impegnata e di- vertita, soprattutto con le modalità di “gioco” virtuale e la possibilità di spingere la carrozzina di una sua amica. Perché per i bimbi l’accesso- rio diventa attrezzo di gioco: Elisabetta è orgogliosa del suo tutore».

Francesca, mamma di Ma- rio e rappresentante della Fondazione “Fight the stro- ke”, ha voluto invece lanciare un messaggio. «È fondamen- tale comprendere che il valo- re dei progetti sta nell’allean- za. C’è bisogno del confronto con le famiglie: mi auguro che progetti come Gift siano sempre più frequenti e che le associazioni dei pazienti sia- no considerate partner e in- terlocutori di valore».

Infine, dopo il saluto di Emanuele Lettieri, project manager di Gift, è stata la vol- ta del pranzo, che ha antici- pato il pomeriggio di giochi in palestra con tutti i bimbi presenti.

C. Doz.

Presentazione

Le testimonianze
dei genitori
coinvolti nello sviluppo delle nuove protesi

Il progetto Gift è sta- to finanziato dal Politecnico di Milano nell’ambito del programma di responsabilità sociale Polisocial Award, che utilizza i fondi (570 mila euro nel 2019) raccolti con il 5 per mille per realizzare progetti che abbiano un impatto a li-

vello sociale.
Il bando 2019 è stato in-

centrato su sport e inclusio- ne sociale. Il progetto propo- sto dal laboratorio E4Sport è stato accolto proprio perché risponde perfettamente ai requisiti richiesti.

«I bambini hanno bisogno

di divertirsi, di giocare e cor- rere con i loro amici. Questo è stato l’obiettivo che ci siamo posti e che speriamo di aver raggiunto», ha commentato Andrea Di Francesco, ricer- catore del dipartimento di Ingegneria gestionale del Po- limi, che ha illustrato i vari passaggi seguiti durante gli scorsi 18 mesi.

È stata la dottoranda Fede- rica Camuncoli a spiegare in- vece, non senza emozione, come si sia passati dal calco al dispositivo finale, che garan- tisce «maggiore stabilità, più libertà di movimento e po- tenza di spinta in salita, so- prattutto per l’articolazione della caviglia».

I partner (Laura Montal- betti dell’associazione Edu- moto ed Eugenio Di Stani- slao di Itop Officine ortope-

Le nuove ortesi consentono ai bambini di praticare sport

Paralimpiadi Tokyo 2021: dove e come seguirle coi bambini

Paralimpiadi Tokyo 2021: dove e come seguirle coi bambini

Fight The Stroke è una Fondazione nata nel 2014 che si occupa di bambini e giovani adulti che hanno subito in età precoce una lesione al cervello e hanno sviluppato una disabilità di paralisi cerebrale infantile. «Lavoriamo per la loro autonomia futura anche attraverso lo sport. Questi bambini fanno riabilitazione fin dalla nascita e si cerca allora di fare attività sportiva che aiuti in questo senso. Se non fanno alcune attività e movimenti rischiamo operazioni e difficoltà maggiori», spiega la presidente Francesca Fedeli.

Nel periodo del Covid, quando tutto era bloccato, hanno aperto un canale on line, la palestra dei Fighters: sei istruttrici specializzate in diverse discipline dalla fisioterapia agli sport adattati. Ci sono il parataekwondo, che piace molto che si fa a corpo libero e in qualsiasi spazio, e la danza adatta. L’obiettivo è raggiungere il numero maggiore di famiglie possibile, per questo la scelta dell’on line. Non una sola palestra in una sola città. «Una volta l’anno, in agosto, c’è un camp sportivo intensivo in presenza: 60 ore di sport e riabilitazione. Quest’anno ci sono arrampicata sportiva su una parete sensorizzata per misurare la forza del bambino, hockey e sitting scherma».

La storia di Mario e l’impatto sulla mia rete

La storia di Mario e l’impatto sulla mia rete

Ho amato la Teoria dei Grafi dal primo giorno che l’ho incontrata diversi anni fa all’università. Questa Teoria si compone essenzialmente di un insieme di regole, di definizioni, di algoritmi e di teoremi che regolano la vita di oggetti astratti chiamati “grafi”.

Un grafo è definito come un insieme di vertici (detti nodi) e un insieme di archi. La teoria dei grafi ci mette a disposizione dunque un formalismo per rappresentare relazioni(nodi e archi assieme formano queste relazioni) e studiarne le dinamiche.

Ho sempre pensato che questa teoria fosse molto attinente con il pianeta in cui viviamo, con la società – ultra globalizzata – in cui ci troviamo e con il momento storico che stiamo attraversando, nonostante essa affondi le sue radici nel XVIII secolo, grazie ad Eulero intento a risolvere il problema dei sette ponti di Königsberg.

Conoscendo le regole del gioco e aiutato da un pizzico di fortuna, ho scelto spesso di sfruttare i princìpi di questa teoria per migliorare la mia persona e per accrescere il valore della mia vita professionale e personale.

Parto dal presupposto che siamo tutti interconnessi, magari inconsapevolmente, magari contro la nostra volontà, eppure ogni nostra azione ha un riflesso nelle azioni degli altri. La pandemia lo ha dimostrato con estrema forza.

Essere parte di una rete è una grossa responsabilità, oggi più che mai, ma è anche un’opportunità incredibile.

Se in qualità di singolo nodo immetto del valore nella rete, posso essere certo che questo valore, col tempo e probabilmente in forme diverse, un giorno mi tornerà indietro arricchito dal valore immesso dagli altri nodi.

Se in qualità di singolo nodo rafforzo gli archi verso gli altri nodi, posso contribuire alla resilienza di un sistema, evitando che questo si rompa.

Se non ho timore di connettermi verso altri nodi, alimentato da un sentimento di curiosità verso il nuovo, nutro la mia rete e la faccio crescere.

Wired - 26 Maggio 2021

Wired - 26 Maggio 2021

L'esercizio motorio è importante ma non sempre accessibile ai soggetti con disabilità permanente o temporanea. Un nuovo spazio online vuole offrire, in particolare ai giovanissimi, la giusta alternativa a chi vuole allenare le competenze e abilità.

L’alternativa in digitale è, in questo caso, più importante che mai e grazie al canale online, la Palestra dei fighters può spalancare le sue porte virtuali con l’obiettivo di allenare in particolare le abilità motorie dei giovani con paralisi cerebrale infantile, impaccio motorio e disabilità multiple.

Wired

https://www.wired.it/lifestyle/salute/2021/05/26/palestra-dei-fighters-disabilita-ambiente-online/?refresh_ce=

Soluzioni low-tech per la cooperazione internazionale

Soluzioni low-tech per la cooperazione internazionale

Il Keynote Speech è affidato Francesca Fedeli, co-fondatrice e presidente di FightTheStroke.org, fondazione che supporta la causa dei giovani sopravvissuti all’ictus e con Paralisi Cerebrale Infantile.

Radiomamma.it: Sport all’aperto per bambini e ragazzi a Milano: cosa si può fare

Radiomamma.it: Sport all’aperto per bambini e ragazzi a Milano: cosa si può fare

PALESTRA DEI FIGHTERS

FTS Uno spazio online dedicato ad allenare le competenze e le abilità dei giovani con Paralisi Cerebrale Infantile, con impaccio motorio e con disabilità multiple. Qui troverai una selezione di esperti professionisti riuniti in una palestra virtualeper offrire un trattamento individualizzato, adattato e complementare alle sessioni sul territorio, accessibile in sicurezza e con comodità dal computer di casa tua.

Redattore Sociale, 9/5/2021

Redattore Sociale, 9/5/2021

Si chiamano Francesca, Laura e Federica. Hanno fondato delle associazioni per promuovere la ricerca e migliorare la qualità della vita dei loro bambini. Trasformando in questo modo la battaglia per uno nella battaglia di tanti. L’articolo verrà pubblicato sul numero di maggio della rivista SuperAbile Inail

Digital360: Innovazione sociale: tre appuntamenti con la tecnologia utile e accessibile

Digital360: Innovazione sociale: tre appuntamenti con la tecnologia utile e accessibile

Accessibility Days, evento dedicato all’accessibilità e all’inclusività delle tecnologie; “Palestra dei fighters”, luogo online per allenare competenze e abilità dei giovani con Paralisi Cerebrale Infantile; “Olivetti IoT Challenge” per startup. Tre esempi di tecnologia per migliorare la società

26/4/2021, Nomina di Francesca Fedeli nel comitato scientifico di AITO

26/4/2021, Nomina di Francesca Fedeli nel comitato scientifico di AITO

26 APR - Gentile Direttore,
sabato 24 aprile si è tenuta la prima Assemblea dell'Associazione italiana terapisti occupazionali (Aito) dal rinnovo delle cariche elettive. In questa sede, virtuale, oltre l’approvazione del bilancio, è stato deliberata la costituzione del Comitato scientifico dell’Associazione, in attesa della risposta positiva del Ministero della Salute alla Candidatura ad ATS.

Il comitato sarà formato da cinque componenti, tre esponenti della professione, le Dott.sse Perla Massai, Francesca Arduini e Martina Ruffini, un esponente con competenze specialistiche trasversali, il dott. Michelangelo Bartolo, medico neurologo, segretario SIRN e responsabile dell’UO di Neuroriabilitazione dell’Istituto “Habilita” di Zingonia e un esponente proveniente dal mondo della società civile, la dott.ssa Francesca Fedeli, presidente e co-fondatrice di “Fight the Stroke”, associazione a sostegno dei giovani sopravvissuti all’ictus e delle persone con PCI. Quest’ultimi componenti sono stati selezionati dal Consiglio Direttivo per le loro competenze, per l’alto valore rappresentativo delle loro realtà di appartenenza e soprattutto per l’apporto che con il tempo hanno dato alla Terapia Occupazionale. Questo segna un ulteriore passo per l’iter di trasformazione di AITO, del coronamento di una lunga storia iniziata nel 1977.

Osservatorio Malattie Rare: “Fight the stroke”, la fondazione che si batte per i bambini con ictus perinatale

Osservatorio Malattie Rare: “Fight the stroke”, la fondazione che si batte per i bambini con ictus perinatale

Dall’esperienza di due genitori italiani nasce una realtà che aiuta le famiglie promuovendo ricerca e tecnologie d’avanguardia, ma non solo: l’ultima iniziativa è una battaglia per l’inclusione scolastica

Dal particolare al generale, dalla battaglia per uno all’impegno per tutti. Si potrebbe raccontare in questo modo la vicenda di Francesca Fedeli, mamma di Mario, un bambino di dieci anni colpito da ictus perinatale che oggi, grazie anche all’impegno dei suoi genitori, vive una vita in tutto e per tutto simile a quella dei suoi coetanei. Ma procediamo con ordine. Francesca è nata ad Ascoli Piceno, si è trasferita a Bologna per studiare economia agraria e oggi vive con la sua famiglia a Milano. E proprio nel capoluogo lombardo, nel 2014, insieme al marito Roberto, ha dato vita all’associazione di promozione sociale “Fight the Stroke. Scopo di questa realtà, che cinque anni dopo la sua nascita si è trasformata in fondazione, è quello di sensibilizzare la popolazione generale sull’ictus perinatale, un evento che il sentimento comune fatica ad associare a un neonato.

Più nello specifico, la Fondazione Fight the Stroke, che oggi raggiunge circa un migliaio di nuclei familiari, risponde alle esigenze di informazione da parte delle famiglie con bambini affetti da paralisi cerebrale infantile conseguente a ictus, e intende favorire la ricerca su terapie, dette “disruptive” (alla lettera “dirompenti”), per le persone con disturbi del neurosviluppo.

“Mario è nato quando avevo 40 anni dopo una serie di aborti involontari e una gravidanza difficile”, racconta Francesca. “Ho trascorso la maggior parte del periodo di gestazione a letto, per una placenta previa, al termine del quale Mario è nato con un mese di anticipo e con parto cesareo. Dopo essere rimasto qualche giorno in terapia intensiva neonatale per un lieve distress respiratorio, da un’ecografia cerebrale di controllo è emerso che era stato colpito da ictus perinatale. Poi, una risonanza magnetica ha confermato la presenza di un’ischemia, responsabile di aver lesionato buona parte dell’emisfero cerebrale destro, causando una paralisi cerebrale infantile e un’emiplegia della parte sinistra del corpo”. Da quel momento è cominciato un intenso percorso di riabilitazione di tipo motorio e non solo, fino all’incontro con l’IRCCS Fondazione Stella Maris di Pisa, dove il piccolo ha partecipato a uno dei primi progetti pilota sulla riabilitazione attraverso i neuroni specchio.

“Oggi Mario, a 10 anni dalla nascita, dopo aver effettuato vari cicli di riabilitazione intensiva e varie terapie scientificamente validate, sia in Italia che all’estero, ha ottenuto un ottimo recupero dal punto di vista motorio: cammina, salta e corre, anche se usa meno la parte sinistra del corpo, mentre sotto il profilo cognitivo è abbastanza in linea con i coetanei: la presenza di qualche disturbo dell’apprendimento è ‘tamponata’, a livello scolastico, dall’aiuto di un insegnante di sostegno. L’aspetto più invalidante, al momento, è l’epilessia che, nel suo caso, si è manifestata per la prima volta all’età di tre anni. È la cosa che ci preoccupa di più, perché ha un forte impatto su di lui e sui di noi come famiglia, e condiziona l’apprendimento e gli aspetti cognitivi”.

“Le casistiche riguardanti l’ictus perinatale oscillano tra un caso ogni 1.500 e un caso ogni 2.500-3.000 nati. Si tratta, dunque, di un evento raro, ma non rarissimo. E almeno il 50% degli ictus (“stroke” in inglese) che avvengono in età pediatrica, cioè da zero a 16 anni, sono da considerarsi perinatali”, spiega Luca Ramenghi, professore straordinario di Pediatria all’Università di Genova e direttore dell’UOC Patologia neonatale dell’ospedale pediatrico Giannina Gaslini del capoluogo ligure, oggi centro di riferimento a livello nazionale per l’ictus perinatale. “Ci sono due tipi di stroke, uno di ordine arterioso e l’altro, più raro, di ordine venoso”, prosegue il professore. “Solitamente, la chiusura di un’arteria è più repentina e veloce, mentre l’ostruzione di un flusso venoso è un processo più lungo e meno frequente. Nella quasi totalità dei casi, lo stroke perinatale si estrinseca nelle prime 48-72 ore dopo la nascita, per lo più in un neonato in buone condizioni di salute. L’arresto dell’irrorazione determina la morte di un determinato territorio cerebrale che, in alcune circostanze, comporta il manifestarsi di mioclonie [brevi spasmi muscolari involontari, N.d.R.] non sempre facili da rilevare nell’immediato. Magari ci si accorge che qualcosa non va nei mesi successivi, quando diventa evidente che il bambino non utilizza un arto come invece dovrebbe. Questo perché lo stroke determina, innanzitutto, un danno motorio: un’emiplegia che, nel 25% circa dei casi, è accompagnata da una componente epilettica”.

Nel 2017, grazie alla collaborazione con la Fondazione Fight the Stroke, all’interno dell’Ospedale Gaslini è nato, primo in Italia, il Centro Stroke Neonatale e Pediatrico: una struttura, realizzata sulla scia di altre esperienze internazionali, dedicata alla diagnosi e allo studio dell’ictus pediatrico e neonatale, nonché, ovviamente, all’assistenza dei neonati e bambini colpiti da questa patologia. “Il Centro è nato dalla sensibilità di professionisti pediatri, che vedevano come alcuni bambini con particolari malattie e sindromi sviluppassero poi lo stroke”, precisa Ramenghi. “L’attenzione verso la precocità della diagnosi assicura una particolare cura sia nella ricerca e nella comprensione delle cause, incluse quelle genetiche, sia nell’avvio di una riabilitazione precoce”.

Ma l’apertura del Centro Stroke del Gaslini non è che una delle tante iniziative a carattere scientifico portate avanti, nei suoi soli sette anni di vita, dalla Fondazione voluta da Francesca e suo marito: tra queste c’è anche il primo, e forse il più ambizioso, progetto: la realizzazione tra il 2016 e il 2017 di “Mirrorable”, una piattaforma online interattiva di teleriabilitazione motoria basata sulla teoria dei neuroni specchio e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il progetto, destinato a bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni, con diagnosi di paralisi cerebrale unilaterale ed evidenza di pregresso danno cerebro-vascolare a carico di un emisfero, è stato portato avanti insieme all’Unità di Ricerca dell’Istituto di Neuroscienze del CNR presso l’Università di Parma, sotto la guida del professor Giacomo Rizzolatti, al cui nome è legata la scoperta della teoria dei neuroni specchio. Fino a questo momento, il progetto pilota ha coinvolto, in maniera completamente gratuita, una ventina di bambini.

“Le nostre iniziative sono tutte incentrate su scienza, tecnologia e design”, commenta Francesca. Tra gli altri progetti, infatti, vi è il lancio, insieme a Microsoft, di MirrorHR, una app pensata per aiutare le famiglie a gestire l’epilessia dei propri bambini attraverso un sistema di allerta precoce, in grado di rilevare i picchi di frequenza cardiaca che possono accompagnare le crisi. Da non dimenticare, poi, anche la Palestra dei fighters, un canale online nato con l’obiettivo di allenare le competenze e le abilità motorie dei ragazzi con paralisi cerebrale infantile. E le ultime azioni? “Al momento - chiarisce Francesca - siamo molto impegnati sul fronte del ricorso al decreto interministeriale 182 dello scorso dicembre, che ha dato il via al nuovo modello di Piano Educativo Individualizzato”. In particolare, la Fondazione Fight the Stroke ha lanciato la campagna #NoEsonero, con l’obiettivo, appunto, di denunciare l’esonero dei bambini disabili da alcune discipline di studio, la possibilità di allontanarli dal gruppo classe, la riduzione dell’orario di frequenza e il ruolo marginale assegnato alle famiglie. “Il decreto rischia di minare il diritto all’inclusione scolastica”, sintetizza Francesca. “È un problema di tutte le famiglie di bambini con disabilità. Come fondazione, cerchiamo sempre di spostare l’obiettivo dalle questioni strettamente personali, cioè i nostri problemi con Mario, a una battaglia che porti benefici a tutti”.

Ictus cerebrale infantile ICTUS CEREBRALE INFANTILE: UNA MAMMA SI RACCONTA!

 Ictus cerebrale infantile ICTUS CEREBRALE INFANTILE: UNA MAMMA SI RACCONTA!

Francesca Fedeli è una mamma che si è trovata ad affrontare la difficile esperienza dell’ictus cerebrale infantile di suo figlio Mario. Un’intervista a cura di ShiHengDing – Grawidanza.

Dopo un primo periodo di profonda depressione e tristezza, insieme al marito Roberto, Francesca si è resa conto di una cosa. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove tecniche riabilitative basate sul concetto dei neuroni specchio e sull’applicazione della tecnologia alla medicina, poteva realmente aiutare suo figlio a vivere una vita piena e bella.

UN Wien, Zero Project Conference 10/2/2021

UN Wien, Zero Project Conference 10/2/2021

Zero Project-awarded organizations of former years have been asked to join the Zero Dance Project – and dance! A great dance video production! =============================== Zero Project Mission Statement: Our mission is working for a world with zero barriers. =============================== The Zero Project finds and shares models that improve the daily lives and legal rights of all persons with disabilities, worldwide.

Disabilità, le proposte per un 2021 più inclusivo

Disabilità, le proposte per un 2021 più inclusivo

Il 3 dicembre si celebra ogni anno la Giornata internazionale delle persone con disabilità (IDPD) per promuovere la piena e pari partecipazione delle persone con disabilità e per intervenire affinché la loro inclusione in tutti gli aspetti della società e dello sviluppo sia una realtà e non solo una parola scritta su una convenzione.
Quest’anno sarà in concomitanza con la 13a sessione della Conferenza delle Nazioni Unite per la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, e grazie alla tecnologia anch’io riuscirò a partecipare, da remoto.

Claudio Arrigoni Consuelo Battistelli, Matteo Betti, Francesca Bonsi Magnoni Laura Borghetto Martina Fuga Ilaria Galbusera Betina Genovesi Giulia Lamarca Matilde Leonardi Guido Marangoni Iacopo Melio Valentina Perniciaro Daniele Regolo Roberto Scano Daniela Scapoli Elena Tantardini Luca Trapanese Maximiliano Ulivieri Silvia Vecchini Massimiliano Verga Marina Viola Francesca Fedeli

Fondazione Mediolanum, "La Palestra dei Fighters"

Fondazione Mediolanum, "La Palestra dei Fighters"

La Palestra dei Fighters è uno spazio online dedicato ad allenare le competenze e le abilità motorie dei giovani con Paralisi Cerebrale Infantile, con impaccio motorio e con disabilità multiple.

In situazioni di emergenza sanitaria, in cui i servizi riabilitativi vengono considerati differibili, un canale online aperto a tutti e raggiungibile da diverse zone d’Italia permette alle famiglie di non restare isolate, ai bambini di non regredire nelle autonomie acquisite e ai professionisti di continuare a lavorare in sicurezza.

Un’istruzione individualizzata può far corrispondere i punti di forza e gli interessi personali con le attività appropriate, promuovendo la piena partecipazione all’attività fisica delle persone con disabilità: eppure, è frequente trovare genitori che non riescono a seguire un programma di esercizi a casa con il proprio figlio oppure orari del terapista che non coincidono con i ritmi della famiglia e del lavoro; o ancora, se la palestra più adatta è inaccessibile per distanza, barriere architettoniche, costi o se si ha bisogno di un’iniezione di fiducia per credere nelle potenzialità del proprio figlio: la Palestra dei Fighters nasce per rispondere a questi bisogni, pensato da una famiglia e da una rete di professionisti che conoscono e vivono tutti i giorni le esigenze delle persone con disabilità e che credono che un trattamento individualizzato ed adattato possa rappresentare un’alternativa valida e complementare ai programmi di riabilitazione tradizionale.

La piattaforma a regime permetterà di prendere appuntamento online con il terapista/istruttore preferito, di effettuare la sessione su un sistema sicuro di stanze virtuali e di remunerare il servizio (dopo la fase di start-up, in cui le lezioni saranno gratuite); ad oggi sono previste lezioni di sport adattato, fisioterapia, terapia occupazionale, terapia della neuropsicomotricità dell’età evolutiva.

Per questo motivo, abbiamo deciso di avviare una raccolta fondi insieme a FightTheStroke e Fondazione Vittorio Polli ed Anna Maria Stoppani per sostenere lo sviluppo delle attività di supporto ai giovani sopravvissuti all’Ictus con una disabilità di Paralisi Cerebrale Infantile e alle loro famiglie.

I fondi raccolti permetteranno a FightTheStroke di completare la piattaforma di formazione online ‘La Palestra dei Fighters’ per permettere ai bambini con Paralisi Cerebrale Infantile di continuare ad allenarsi da casa, e ad allenatori e terapisti di mantenere le proprie attività, anche in caso di chiusure emergenziali sul territorio. In sicurezza, con efficacia e risparmio in emissioni di CO2, per tutti.

COME CONTRIBUIRE

E’ possibile sostenere questo progetto fino al 20 Dicembre 2020 donando con bonifico sul conto di Fondazione Mediolanum Onlus, IBAN IT68C0306234210000000417750 e causale ‘Palestra dei fighters – Fightthestroke’.

Fondazione Mediolanum Onlus e Fondazione Vittorio Polli ed Anna Maria Stoppani sosterranno la Palestra dei Fighters di Fondazione Fightthestroke, raddoppiando i primi 40.000 euro che verranno raccolti con l’obiettivo di aiutare sempre più fighters.