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ACCEPT, la parete di arrampicata inclusiva ospite del Fight Camp

ACCEPT, la parete di arrampicata inclusiva ospite del Fight Camp

Non solo paralimpiadi: nella calda estate milanese, anche quest’anno, si è tenuta la quarta edizione del Fight Camp, il camp di riabilitazione intensiva attraverso lo sport organizzato dalla fondazione FightTheStroke e dedicato ai bambini con paralisi cerebrale infantile.

Il Politecnico di Milano ha partecipato al camp con ACCEPT (Adaptive Climbing for CErebral Palsy Training), una parete d’arrampicata adattata e sensorizzata ideata per assistere nella riabilitazione e analizzare i progressi riabilitativi di bambini con Cerebral Palsy (CP) e più in generale di bambini con problemi motori.

Credits: Cecilia Monoli

Il progetto ha permesso ai bambini del Fight Camp di utilizzare l’arrampicata come strumento di allenamento, inclusione e analisi dei progressi di riabilitazione, unendo allo sport un’attività ricreativa e democratica.

Insieme ad ACCEPT, hanno accompagnato i ragazzi e le ragazze anche il progetto di videogiochi accessibili Giocabile, supportato dalla Fondazione Cariplo e in collaborazione con Policlinico di Milano, La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, Fifth Ingenium, CNR; il programma “Magic club” in collaborazione con Dido Green, UK; l’allenamento alla scherma adattata in carrozzina, in collaborazione con Federscherma.

Paralimpiadi Tokyo 2021: dove e come seguirle coi bambini

Paralimpiadi Tokyo 2021: dove e come seguirle coi bambini

Fight The Stroke è una Fondazione nata nel 2014 che si occupa di bambini e giovani adulti che hanno subito in età precoce una lesione al cervello e hanno sviluppato una disabilità di paralisi cerebrale infantile. «Lavoriamo per la loro autonomia futura anche attraverso lo sport. Questi bambini fanno riabilitazione fin dalla nascita e si cerca allora di fare attività sportiva che aiuti in questo senso. Se non fanno alcune attività e movimenti rischiamo operazioni e difficoltà maggiori», spiega la presidente Francesca Fedeli.

Nel periodo del Covid, quando tutto era bloccato, hanno aperto un canale on line, la palestra dei Fighters: sei istruttrici specializzate in diverse discipline dalla fisioterapia agli sport adattati. Ci sono il parataekwondo, che piace molto che si fa a corpo libero e in qualsiasi spazio, e la danza adatta. L’obiettivo è raggiungere il numero maggiore di famiglie possibile, per questo la scelta dell’on line. Non una sola palestra in una sola città. «Una volta l’anno, in agosto, c’è un camp sportivo intensivo in presenza: 60 ore di sport e riabilitazione. Quest’anno ci sono arrampicata sportiva su una parete sensorizzata per misurare la forza del bambino, hockey e sitting scherma».

Fight Camp: anche Microsoft e Xbox partecipano

Fight Camp: anche Microsoft e Xbox partecipano

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Il Fight Camp è un percorso gratuito ideato dalla fondazione Fightthestroke e dedicato a 20 bambini con disabilità di paralisi cerebrale infantile che, grazie allo sport e alla tecnologia, intende supportarne la riabilitazione e anche dare vita a positivi momenti di socialità ricreativa.

“FIGHT CAMP” DI MILANO: LA SCHERMA PROTAGONISTA NELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA ATTRAVERSO LO SPORT

“FIGHT CAMP” DI MILANO: LA SCHERMA PROTAGONISTA NELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA ATTRAVERSO LO SPORT

MILANO - La scherma sarà tra le discipline sportive protagoniste dell’edizione 2021 del “Fight Camp” di Milano, in programma dal 16 al 22 agosto. Si tratta di un camp di riabilitazione intensiva attraverso lo sport, dedicato a bambini con diversi gradi di difficoltà motoria, grazie all’impegno di tutor e supervisori esperti in fisioterapia, terapia della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva, terapia occupazionale, scienze motorie adattate e psicologia.

Agosto 2021, Superabile Inail - Accept, la parete di arrampicata riabilitativa è interattiva

Agosto 2021, Superabile Inail - Accept, la parete di arrampicata riabilitativa è interattiva

Quando l’arrampicata è terapeutica. Grazie ad “Accept – Adaptive Climbing for Cerebral Palsy Training”, il progetto del Politecnico di Milano e della Fondazione FightTheStroke (in corso di sviluppo), finanziato da Polisocial Award 2019, che ha l’obiettivo di realizzare un prototipo di parete per arrampicata adattata, sensorizzata, riconfigurabile e interattiva che risponda ai bisogni riabilitativi dei bambini tra i 6 e i 13 anni con paralisi cerebrale infantile. La ricerca si propone di approfondire e promuovere il ruolo dell’arrampicata come metodo terapeutico, proponendo una soluzione che è al contempo allenamento, inclusione sociale e strumento di analisi dei progressi motori realizzati. A sperimentazione conclusa, la parete adattata sarà installare negli spazi di PlayMore! onlus di Milano. Per saperne di più: accept.polimi.it.

Quando la parete per l'arrampicata è riabilitativa e interattiva

Quando la parete per l'arrampicata è riabilitativa e interattiva

ROMA - Anche l’arrampicata può diventare terapeutica. Grazie ad “Accept – Adaptive Climbing for Cerebral Palsy Training”, il progetto del Politecnico di Milano e della Fondazione FightTheStroke (in corso di sviluppo), finanziato da Polisocial Award 2019, il cui scopo è quello di realizzare un prototipo di parete per l’arrampicata adattata, sensorizzata, riconfigurabile e interattiva che risponda ai bisogni riabilitativi dei bambini tra i 6 e i 13 anni con paralisi cerebrale infantile, la più frequente tra le disabilità neuromotorie che colpiscono i più piccoli. Lo sport adattato, affiancato alla riabilitazione in strutture sanitarie, può aiutare a raggiungere obiettivi funzionali altrimenti ottenuti in tempi più lunghi.

La ricerca si propone così di approfondire e promuovere il ruolo dell’arrampicata come metodo terapeutico, proponendo una soluzione che è al contempo sport, allenamento, inclusione sociale, attività ricreativa e strumento di analisi dei progressi motori realizzati. La parete “Accept” è corredata di sensori in grado di misurare parametri di forza e posizione articolare e di elaborare una reportistica per la valutazione delle performance motorie. Questi elementi forniscono al personale medico uno strumento di aiuto nella misurazione dei progressi compiuti e, unitamente alla presenza di feedback, un modo per gratificare i bambini rispetto ai risultati raggiunti stimolandoli anche a superare i propri limiti.

A sperimentazione conclusa, cioè a settembre, stando ai tempi originari del progetto, la parete adattata sarà installata negli spazi di PlayMore! a Milano per essere utilizzata dai bambini seguiti dalla Fondazione FightTheStroke. In un secondo tempo, poi, in collaborazione con le aziende sponsor e gli altri partner, tra cui la Fasi (Federazione arrampicata sportiva italiana), “Accept” potrà essere installata in palestre e scuole, ospedali e centri di riabilitazione, parchi giochi inclusivi, incentivando così la penetrazione di uno sport recentemente inserito tra le discipline olimpiche e quindi di grande attrattiva per le nuove generazioni. (mt)

Rete FM Paralisi Cerebrali Infantili

Rete FM Paralisi Cerebrali Infantili

Rete FM Paralisi cerebrali infantili

Responsabili scientifici:

• E. Pagliano, Fondazione IRCCS Istituto Besta (Milano)

• G. Sgandurra, Fondazione IRCCS Istituto Stella Maris

(Calambrone, Pisa)

Con una prevalenza del 2-2,5 per mille, la Paralisi Cerebrale Infantile (PCI)

rappresenta la causa pi. comune di disabilit. nei bambini. A tutt’oggi

non sono ancora definite linee guida standardizzate e condivise per lo

studio della storia naturale e del trattamento di tale disordine complesso.

Inoltre, non esiste un registro nazionale che possa fornire dati epidemiologici

rappresentativi della popolazione italiana.

Scopo della Rete FM . sviluppare un registro italiano per la sorveglianza

dei bambini affetti da PCI e avviare uno studio prospettico sulla storia

naturale delle principali funzioni adattive in pazienti di et. compresa tra

1 e 10 anni. La Rete ingloba il “Network Italiano per le Paralisi Cerebrali

Infantili (Ita-Net-CP)” operativo dal 2015 grazie alla FM.

Per l’infrastruttura digitale del registro si individuer. la metodologia pi.

opportuna al fine di ottenere una piattaforma accessibile e inclusiva per

tutti i progetti affini. L’approccio prevede un working group che coinvolga

sia altre reti cliniche e di ricerca esistenti, sia associazioni delle famiglie,

come la Fondazione FightTheStroke, che sar. partner attivo. . altres.

previsto il coinvolgimento dell’Istituto Superiore di Sanit., affinch. vi

sia un riconoscimento a livello nazionale e una competitivit. che guardi

alle ricadute internazionali.

Si . concluso a fine gennaio il Bando Ricerca Fondazione Mariani per lo sviluppo di piattaforme-registri multicentrici sulle malattie neurologiche infantili,

lanciato nel giugno 2020. Dopo le valutazioni di referee internazionali, individuati dal Comitato Scientifico della FM, i 6 progetti ammessi alla fase

finale del bando sono stati tutti approvati.

Per la tipologia dei progetti pervenuti, il Comitato ha quindi proposto ai vincitori di realizzare dei progetti unitari nei quali anche i network gi. sostenuti

dalla Fondazione potessero, attraverso una piattaforma software centralizzata, far confluire i propri dati, condividerli e creare reti con altri centri

scientifici in un’ottica di “open data-open science”.

Dopo diverse riunioni preparatorie con i responsabili di ciascun progetto, sono state dunque costituite 5 nuove reti pi. estese, che includono quelle

appartenenti al progetto FM “Prevenzione e riduzione del danno neurologico del bambino” per il triennio 2019-2021.

Ogni progetto manterr. naturalmente le proprie peculiarit., ma con una visione pi. ampia del tema trattato, che sar. sviluppato nella sua complessit.

organizzando le attivit. in modo pi. coordinato e capitalizzando i lavori scientifici.

Ecco in sintesi le nuove Reti Fondazione Mariani, che avranno a disposizione un budget complessivo di € 600.000 per il biennio 2021-2022.

A A Il progetto prevede una prima fase pilota in tre aree geografiche, ovvero

le province di Milano (Nord Italia), Pisa (Centro Italia) e Brindisi (Sud

Italia) che rappresenteranno i centri coordinatori. Avr. una serie di benefici

sociali e di sanit. pubblica immediati: il registro fornir. infatti una

stima precisa dell’incidenza, della prevalenza e del profilo dei bambini

con PCI, oltre all’eziologia e ai fattori di rischio per PCI nelle tre aree

di campionamento. Sar. poi utilizzato come quadro di campionamento

per la ricerca nei settori della riabilitazione, dell’economia sanitaria e

della medicina preventiva.

Touchpoint Magazine, Luglio 2021 (pag 16)

Touchpoint Magazine, Luglio 2021  (pag 16)

Sostenere le famiglie e garantire

il diritto al movimento e alla

salute per tutti: è questo

l’obiettivo della Palestra dei

fighters, canale di allenamento

digitale con i migliori professionisti in attività

adattate per persone con disabilità. Da Francesca

Fedeli, Co-Founder di FightTheStroke.org, finalista

del Premio GammaDonna 2017 e vincitrice del

Giuliana Bertin Communication Award, ci siamo fatti

raccontare questa iniziativa nata in piena pandemia.

La Palestra dei fighters è un canale online studiato

per allenare le competenze e le abilità motorie delle

persone con disabilità: come nasce il progetto e perché

era davvero urgente avviarlo nel pieno dell’emergenza

sanitaria legata al Covid?

Il progetto Palestra dei fighters nasce come idea

di un gruppo di 7 imprenditrici donne tra la fine

del 2020 e gli inizi del 2021, in piena emergenza

Covid-19: ci siamo accorte infatti che la pandemia

aveva accelerato l’adozione di un modello ibrido di

servizi online/di persona, trainati dai casi di successo

americani come quelli delle aziende Peloton e

Mirror, servizi presenti ancora oggi a emergenza in

parte conclusa. Da nostre ricerche abbiamo intuito

infatti che la prossima normalità per il settore dello

sport sarebbe stata definita da fattori come l’ecommerce,

l’aumento della domanda di prodotti

sostenibili e della partecipazione a una fruizione

individuale dell’esercizio fisico. Si è aggiunto poi

a questo trend, un bisogno innegabile di servizi di

sport adattato per tutte le persone con disabilità:

l’ultima rilevazione Istat ci ricorda che solo l’8,5%

delle persone con disabilità in Italia pratica

un’attività sportiva in

maniera continuativa

e l’emergenza non ha

alterato le abitudini

di vita quotidiana, se

non peggiorate a causa

dell’interruzione forzata

di molti servizi legati

alla salute, considerati

differibili.

La storia di Mario e l’impatto sulla mia rete

La storia di Mario e l’impatto sulla mia rete

Ho amato la Teoria dei Grafi dal primo giorno che l’ho incontrata diversi anni fa all’università. Questa Teoria si compone essenzialmente di un insieme di regole, di definizioni, di algoritmi e di teoremi che regolano la vita di oggetti astratti chiamati “grafi”.

Un grafo è definito come un insieme di vertici (detti nodi) e un insieme di archi. La teoria dei grafi ci mette a disposizione dunque un formalismo per rappresentare relazioni(nodi e archi assieme formano queste relazioni) e studiarne le dinamiche.

Ho sempre pensato che questa teoria fosse molto attinente con il pianeta in cui viviamo, con la società – ultra globalizzata – in cui ci troviamo e con il momento storico che stiamo attraversando, nonostante essa affondi le sue radici nel XVIII secolo, grazie ad Eulero intento a risolvere il problema dei sette ponti di Königsberg.

Conoscendo le regole del gioco e aiutato da un pizzico di fortuna, ho scelto spesso di sfruttare i princìpi di questa teoria per migliorare la mia persona e per accrescere il valore della mia vita professionale e personale.

Parto dal presupposto che siamo tutti interconnessi, magari inconsapevolmente, magari contro la nostra volontà, eppure ogni nostra azione ha un riflesso nelle azioni degli altri. La pandemia lo ha dimostrato con estrema forza.

Essere parte di una rete è una grossa responsabilità, oggi più che mai, ma è anche un’opportunità incredibile.

Se in qualità di singolo nodo immetto del valore nella rete, posso essere certo che questo valore, col tempo e probabilmente in forme diverse, un giorno mi tornerà indietro arricchito dal valore immesso dagli altri nodi.

Se in qualità di singolo nodo rafforzo gli archi verso gli altri nodi, posso contribuire alla resilienza di un sistema, evitando che questo si rompa.

Se non ho timore di connettermi verso altri nodi, alimentato da un sentimento di curiosità verso il nuovo, nutro la mia rete e la faccio crescere.