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Dare sostegno educativo in lockdown

Dare sostegno educativo in lockdown

Il lato positivo della risposta al coronavirus, ci spiega infine Francesca Fedeli, imprenditrice sociale e attivista per i diritti delle persone con disabilità, è che ha portato la scuola online, riconoscendo alla tecnologia il ruolo di abilitatore che le spetta. Ma al tempo stesso ha mostrato che il re è nudo: dove le relazioni non sono state costruite nel modo migliore in tempi di relativa tranquillità, ora che tutta la parte “fisica” del processo educativo è demandata ai genitori si creano inevitabilmente dei buchi. “Noi genitori di persone con disabilità eravamo abituati più di altri a quel mondo di prima e non ci andava mica bene”, scrive in un articolo su LinkedIn la co-fondatrice di FightTheStroke.org, descrivendo alcune delle soluzioni "fai da te" messe in pratica nelle ultime settimane da famiglie che hanno trasformato le proprie case in aule, se non addirittura in sale per la riabilitazione. “Adesso - mette in chiaro - abbiamo un incentivo in più per disegnarne uno nuovo ed equo, partendo dalle fragilità per sviluppare una nuova scuola per tutti”.