Immersi in una cultura di specializzazione e separazione dei saperi, dei territori, degli individui, abbiamo perso di vista l’unità e la complessità dell’essere in relazione. E allora il pubblico contrapposto al privato, l’ospedale al territorio, lo Stato alle Regioni, il medico di base agli specialisti, le scienze esatte agli studi umanistici, il corpo alla mente, il cittadino al paziente. Appartenenze sempre più rigide e difensive, individui sempre più parcellizzati. Ma l’avvio del nuovo secolo ci segnala che così non funziona. Le sfide sono globali, il destino è comune. Abbiamo bisogno di ripensare valori culturali e infrastrutture su cui basare le nostre società e la nostra salute.
Il programma NextGenerationEu e il piano per la ripresa dell’Italia, il Pnrr, offrono l’occasione per ripensare il sistema e lavorare insieme, verso un comune obiettivo. In questo contesto parte il progetto SaluteDomani: uno spazio e un metodo per collaborare, per far nascere nuove idee, per fare sintesi, per attuare. Oltre le frammentazioni, con spirito di comunità e responsabilità collettiva.