La Vita dopo l'ictus: Leonardo

Come lo stroke di mio figlio ha cambiato la mia vita? 

To be or not to be, that is the question...

In sintesi: lo stroke di mio figlio ha stravolto il mio modo di essere mamma.

Prima di tutto, sono una mamma più mamma: il malore del nostro primogenito mi ha messo addosso un istinto irrefrenabile a figliare. Abbiamo ora tre bimbi e continuerei, perfino, se non fosse che...

Mi sono chiesta tante volte se l'aver provato il terrore e l'orrore di perdere un figlio, mi abbia inconsciamente portato al desiderio di avere dei "figli di scorta". La risposta è no: credo che i fratelli siano una risorsa inestimabile in una famiglia con un bimbo disabile: lui avrà dei potenti alleati di vita e loro cresceranno migliori, grazie a lui.

Sono diventata una mamma meno naïve, più concreta, più schietta, più ironica e irriverente.

Sono diventata una mamma più selettiva nelle relazioni sociali; ora coltivo solo quelle che meritano di essere coltivate, perché alimentate da una eccellente affinità elettiva. Tutto il resto viene potato alla radice, perché indebolisce....zaaac!

Sono ora una mamma più consapevole dei rischi della vita e del fatto che la vita meriti di essere vissuta, sempre e comunque.

Ora sono una mamma fiera di essere ansiosa, che non ha paura ad esprimere perplessità di fronte a diagnosi pressapochiste o a visite superficiali, che non sottovaluta la propria capacità di osservazione, che affronta i medici a testa alta.

Sono una mamma consapevole e fiera di essere forte, brava, assennata. Non mi sento eroica, non onnipotente, ma brava sì...eccome!

Sono una mamma più coraggiosa, più combattiva; il malore di mio figlio mi ha insegnato a ruggire, ad esprimere e ad argomentare il disappunto, la rabbia, l'insoddisfazione nei confronti di un mondo che si crede tanto moderno ed emancipato, ma che in realtà, sotto sotto, cova tanta incapacità di accettare e valorizzare ciò che è diverso, nonché una superba presunzione di definire gli standards di perfezione e bellezza e efficienza.

Sono una mamma che cucina passati di verdure fresche e rigorosamente di stagione, che estrae i succhi dai bio-frutti, palm-oil-free, attenta al consumo di zuccheri...ma poi via, stasera si va da McDonald's, perché tanto creperemo tutti, perciò tanto vale crepare sazi e contenti.

Sono una mamma che sottopone le malattie dei figli al triage del pronto soccorso: dermatite da contatto a chissàchecosa è un codice bianco, mal di pancia è un codice verde, febbre, anche lieve, allarme rosso! 

Sono una mamma che osserva, ascolta, sente ogni fremito d'alito dei suoi figli.

Sono una mamma fiera.

Una mamma felice.

Una mamma stanca, impotente, fragile e anche forte.

Una mamma che un tempo fu responsabile marketing, appassionata del proprio lavoro, intraprendente e creativa. 

Ora sono una mamma-e-basta.

Anzi, pensandoci bene, sono una mamma terapista, psicologa, pedagogista, fisioterapista, logopedista, neuropsichiatra, autista, appassionata del proprio lavoro, intraprendente e creativa...e scusatemi se non basta...

Elena