L’appuntamento di oggi alla scoperta della Palestra dei fighters è con il racconto di una bimba molto piccola, Azzurra, e la sua mamma.
Mi chiamo Elisabetta e sono la mamma di Azzurra, una bimba di 18 mesi con diagnosi di emiparesi destra a seguito di ictus, presumibilmente perinatale.
Abbiamo scelto di fare lezioni online perchè crediamo sia assolutamente importante il lavoro dei vari terapisti che ruotano intorno ad i nostri bimbi, ma riteniamo sia fondamentale anche il percorso poi fatto a casa da noi genitori quotidianamente.
E' stata proprio la possibilità di essere seguiti da una terapista esperta e di poter agire ed interagire in prima persona, nell’ambiente più famigliare possibile per nostra figlia, ad averci spinti a provare la “Palestra dei Fighters”. Non di meno, il poter fare sessioni di fisioterapia online ha consentito il coinvolgimento anche dei nonni nelle varie attività di gioco e abilitazione.
Viviamo a Genova e abbiamo la fortuna di poter essere agevolmente seguiti dal “Centro Stroke” del Gaslini.
Possiamo dire che oggi non potremmo più nemmeno pensare di non avere Elisabeth nelle nostre vite. La sensibilità e l'amore che trasmette per i bimbi che segue, la sua professionalità e l’empatia l’hanno resa per noi una figura di riferimento.
Elisabeth sta incoraggiando Azzurra a scoprire sempre di più il suo corpo e sta insegnando alla mamma come accompagnarla al meglio in queste sue nuove scoperte. In poco tempo è diventata la prima persona che aggiorniamo quando nostra figlia fa un piccolo o grande progresso!
Le attività che Azzurra preferisce sono quelle neuro-sensoriali e adora le sessioni in cui impara a svolgere in autonomia varie attività quotidiane come vestirsi da sola, o spalmarsi la crema idratante.
Quello che ci ha fatto soffrire, specialmente in questo terribile anno di pandemia, è stato l'estremo senso di solitudine che abbiamo provato. Dal giorno alla notte abbiamo ricevuto una diagnosi spiazzante e siamo stati catapultati nel nostro nuovo ruolo di genitori-terapisti senza esserne pronti emotivamente e senza aver alcun tipo di competenza professionale. Pian piano siamo riusciti a creare una rete di persone meravigliose che sono ormai parte integrante della nostra “nuova” famiglia. Questo risultato è stato possibile anche attraverso la “Palestra dei Fighters” e all’esperienza delle sue terapiste: è grazie a loro che abbiamo capito che si può davvero “lottare e sorridere"!
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