I benefici della terapia occupazionale, anche online
La testimonianza di oggi è a cura dell’AITO, l’Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali, che ci raccontano l’utilità di questa professione all’interno dell’equipe che segue la persona con disabilità.
COS’E’ LA TERAPIA OCCUPAZIONALE E CENNI STORICI
Il terapista occupazionale è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, opera nell'ambito della prevenzione, cura e riabilitazione sia dei soggetti affetti da malattie e disordini fisici, psichici sia delle persone con disabilità temporanee e permanenti, utilizzando attività espressive, manuali-rappresentative, ludiche, della vita quotidiana (D.M. n°136 del 1997). Un terapista occupazionale lavora con te, con il tuo familiare e/o con un team di professionisti per identificare e affrontare i problemi che potresti avere con le attività quotidiana sviluppando le abilità nel coinvolgimento delle occupazioni che vuoi fare, devi fare o ci si aspetta che tu faccia, adattando l’occupazione o modificando l’ambiente per meglio incrementare la partecipazione.
L’occupazione è intesa come attività di vita quotidiana nelle quali le persone sono coinvolte, attività che sono collegate alle tre principali sfere della vita:
- Cura di sé: attività che una persona svolge per la propria cura personale come mangiare, vestirsi, curare l’igiene e gli spostamenti;
- Produttività: comprende le attività che sono legate al ruolo sociale e/o economico della persona come il lavoro, lo studio, la scuola, le attività domestiche, e, per i più piccoli, il gioco;
- Tempo libero: riguarda quelle occupazioni che sono intraprese per il piacere della persona legate pertanto agli hobby, allo sport, alle uscite, ai viaggi, alla socializzazione.
La nascita ufficiale della Terapia Occupazionale viene sancita nel 1917 negli Stati Uniti d’America, con lo scopo di favorire il reintegro sociale e l’autonomia nei reduci della Prima Guerra Mondiale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si diffonde in quasi tutta Europa e in particolare in Gran Bretagna, nella penisola Scandinava e nell’Europa Centrale. Inizia a svilupparsi in Italia invece solo negli anni ’60, attraverso terapisti che si formano negli Stati Uniti, e che promuovono la pratica clinica sul nostro territorio. Nel 1997 la terapia occupazionale viene riconosciuta dalla normativa (G.U. 24/05/1997) e ne viene ufficializzato il profilo professionale.
IL BENEFICIO DELLA TERAPIA OCCUPAZIONALE PER LE PERSONE CON DISABILITA’, IN ETA’ PEDIATRICA E DI ACCOMPAGNAMENTO VERSO L’ETA’ ADULTA
Il terapista occupazione che si occupa di età evolutiva ha il delicato compito di accompagnare il bambino nello sviluppo delle competenze necessarie a sviluppare le autonomie personali, del gioco e di relazione, facilitando il suo percorso di crescita. Il terapista, in accordo con il team multidisciplinare e la famiglia, sulla base della valutazione delle performance occupazionali basate sull’evidenza scientifica, agisce sul contesto ambientale, sulla persona o sull’occupazione al fine di permettere al bambino di raggiungere il proprio obiettivo.
L’intervento del Terapista Occupazionale mira a raggiungere obiettivi di autonomia attraverso strategie d’intervento mirato all’acquisizione di nuove competenze, di strategie adattive o modifiche dell’ambiente fisico o sociale all’interno del quale il bambino vive la propria quotidianità, attraverso una pratica basata sull’occupazione.
Gli obiettivi del percorso riabilitativo in terapia occupazionale sono sempre condivisi e supportati con la famiglia e i caregivers, che sono i principali attori della vita di tutti i giorni del bambino.
Alcuni degli obiettivi su cui il Terapista Occupazionale può lavorare sono:
- Migliorare o sviluppare le competenze rispetto alle attività di cura di sé
- Migliorare e sviluppare le competenze in ambito ludico e di relazione tra pari
- Proporre delle modifiche ambientali al fine di promuovere la partecipazione e l’integrazione del bambino nei principali contesti di vita
- Valutare e individuare ausili per la postura che favoriscano la partecipazione nelle attività di vita quotidiana, in ambito scolastico e che favoriscano la relazione con il prossimo e l’inclusione sociale
- Favorire lo sviluppo di competenze fino motorie volte al miglioramento delle performance occupazionali in ambito di vita domestica, scolastica e ludica
- Fornire strategie alla famiglia al fine migliorare la gestione del carico assistenziale e supportare le competenze del bambino.
LE ESPERIENZE DI SUCCESSO ALL’ESTERO E L’IMPORTANZA DELL’EVIDENCE-BASED MEDICINE
Il terapista occupazionale fonda la propria pratica riabilitativa sulle evidenze scientifiche reperibili in letteratura. All’estero sono molteplici gli studi e le revisioni sistematiche di letteratura che dimostrano l’importanza del percorso in terapia occupazionale al fine garantire la partecipazione alle attività di vita quotidiana, di socializzazione e inclusione nei vari ambienti di vita e creare opportunità di autonomia.
Sul motore di ricerca Pubmed, la combinazione di “occupational therapy” e “cerebral palsy” mostra più di mille articoli correlati, frutto di una sempre maggiore espansione sulla ricerca in questo campo e una maggiore evidenza dell’efficacia del trattamento.
La storia della professione è ricca di esempi brillanti (A.Jean Ayres, Gary Wayne Kielhofner, Helene Polatayko, Dido Green, Anne Fisher, Iona Novak solo per nominarne alcuni) che hanno aperto la strada a trattamenti riabilitativi centrati sul paziente e basati sull’occupazione, permettendo la creazione di strumenti riabilitativi e valutativi sui quali il professionista può basare il ragionamento clinico, per focalizzare al meglio e in condivisione con la famiglia l’obiettivo occupazionale da raggiungere.
Di seguito alcune referenze scientifiche su Terapia Occupazionale e disabilità:
· Effectiveness of paediatric occupational therapy for children with disabilities: A systematic review
Iona Novak and Ingrid Honan
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/1440-1630.12573
· https://www.cerebralpalsyguide.com/treatment/occupational-therapy/
· Occupational Therapy Home Programs for Cerebral Palsy: Double-Blind, Randomized, Controlled Trial
Iona Novak, Anne Cusick and Natasha Lannin
https://doi.org/10.1542/peds.2009-0288
· Occupational therapy for children with cerebral palsy: a systematic review
Esther MJ Steultjens, Joost Dekker, Lex M Bouter
https://doi.org/10.1191/0269215504cr697oa
· Recognition of occupational therapy exercises and detection of compensation mistakes for Cerebral Palsy
Mehmet FarukOngun, UğurGüdükbay, SelimAksoy
https://doi.org/10.1016/j.jvcir.2020.102970
· Home programmes based on evidence of best practice for children with unilateral cerebral palsy: Occupational therapists’ perceptions
Yvonne M Milton, Sarah A Roe, Katie V Newby
https://doi.org/10.1177/0308022619898073
LA TERAPIA OCCUPAZIONALE ONLINE, UN AIUTO IN PIU’
Per i genitori e per i familiari di bambini e persone con disabilità è, talvolta, molto difficile rendere efficace, nel contesto quotidiano, la sempre pur valida indicazione: “è importante che impari a fare da solo”. Ma come declinare questa frase, in un contesto che non è quello di terapia, ma di casa? Come poter avere indicazioni giuste su quando “lasciar fare” e quando invece è giusto aiutare?
Un consulto online del terapista occupazionale può aiutare i genitori e i familiari ad interloquire con un “esperto della vita quotidiana” che può guidarli con consigli e strategie mirate, a risolvere piccoli e grandi difficoltà nello svolgimento delle occupazioni, proponendo nuovi modi di fare l’attività, adottando strategie diverse o consigliando, quando necessario, piccole modifiche dell’ambiente per renderlo accessibile ed elemento a sostegno della partecipazione e dell’autonomia della persona. Inoltre, grazie alla sua conoscenza approfondita degli ausili di vita quotidiana, il terapista occupazionale è in grado di proporre piccoli oggetti o soluzioni, che possano aiutare i bambini o le persone con disabilità a raggiungere la massima autonomia possibile, migliorando la partecipazione, la qualità di vita e proponendo soluzioni per facilitare la gestione del paziente al caregiver, alleviando così il carico assistenziale. Questo professionista può rendere “riabilitative” piccole attività quotidiane e aiutare i familiari del bambino e della persona con disabilità a ricevere consigli sul “fare la cosa giusta al momento giusto” e condurli nel lungo percorso dell’autonomia e indipendenza.
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